Una volta presentata una domanda per il riconoscimento dei benefici di invalidità civile o della legge 104/92, che può avvenire telematicamente con il pin dispositivo o l’autenticazione SPID o tramite patronato, l’INPS dispone una visita presso la Commissione medica dell’ASL per l’accertamento di requisiti. Questo evidentemente perché i suddetti benefici vadano a vantaggio delle persone effettivamente bisognose e per contrastare il fenomeno dei c.d. “falsi invalidi”.
Può però accadere che anche persone che avrebbero diritto al riconoscimento di un’invalidità o di un handicap finiscano per essere penalizzati dalla visita della Commissione medica perché non adeguatamente preparata.
Qui di seguito allora qualche consiglio per farsi trovare ben preparati all’appuntamento, consapevoli che qualora si riceva comunque un verbale negativo rimane la sola strada del ricorso giurisdizionale.
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La commissione medica esamina ciò che deve esaminare, nulla più. Questa frase può sembrare a prima vista un’evidenza, ma così non è. Il primo step per non sbagliare è dunque controllare con attenzione il certificato introduttivo redatto dal medico curante. Questo deve riportare tutte le patologie per cui si richiede accertamento e devono essere correttamente barrate tutte le relative richieste di accertamento (invalidità civile, 104/92, sordità, cecità). Paradossalmente anche una persona evidentemente sorda, con tanto di certificazione medica presentata alla commissione, non può vedersi riconosciuta la sordità civile senza che sia stato barrata la relativa richiesta di accertamento nel certificato introduttivo.
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Preparare con cura la documentazione sanitaria. L’accertamento della Commissione Medica consiste in una visita alla persona, per accertare visivamente eventuali invalidità o handicap e nell’esame della documentazione medica. Questo secondo aspetto assume spesso una connotazione decisiva, per cui è decisivo avere documentazione sanitaria che oggettivizzi la situazione patologica. Ciò non significa produrre 1000 pagine di certificati, ma preparare con cura la documentazione già esistente, ordinandola per data e patologia. Qualora si sia sforniti di documentazione attestante un disagio effettivamente esistente (per esempio difficoltà motorie non certificate) è utile integrare prima della visita dell’INPS (nel caso di specie sottoponendosi a EMG arti inferiori). Il consiglio in generale è quello di privilegiare visite e certificati redatti da medici incardinati presso enti pubblici (ospedalieri o ASL) perché ritenuti più oggettivi del medico cui ci si rivolge privatamente.
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Presentarsi curati e ben vestiti. Regola valida per ogni appuntamento importante. Non si deve cadere nell’inganno di pensare che andare a visita trasandati o acuendo le proprie condizioni possa in qualche modo indurre in errore la Commissione medica. L’onestà è regola d’oro anche in questa situazione, per cui bisogna presentarsi correttamente evitando di minimizzare le proprie condizioni e senza esaltarle forzatamente (fuori luogo è per esempio lamentarsi continuamente durante la visita). I componenti della Commissione svolgono centinaia di visite e sono ben abituati a riconoscere le diverse situazioni che si trovano davanti, per cui potrebbe essere anzi controproducente.
Seguendo questi pochi consigli si ha maggiore chance di essere valutati più oggettivamente possibile, fermo restando che ogni situazione è a sé e che anche in caso di verbale negativo (arriva a casa o per PEC circa due settimane dopo la visita) si può pensare, qualora convinti di avere diritto, di coltivare un ricorso al giudice.
avv. Stefano Kaczmarek