La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, con la recente sentenza n. 9140 del 6 maggio 2016, ha statuito che le polizze claims made, anche se valide, non si adattano bene alla copertura degli errori dei medici. Questi contratti garantiscono il risarcimento ai pazienti che abbiano subito un danno da responsabilità medica, se l’errore e la denuncia arrivino al sanitario nel periodo di copertura. La Cassazione ha precisato che, anche se valide, non sono adeguate alla responsabilità medica, per la quale sono obbligatorie, perché non tutelano il danneggiato.
Pur essendo regolari, infatti, tra medico ed assicurazione, se la denuncia arriva fuori periodo di copertura, il danneggiato dovrà aggredire il patrimonio del dottore, rinunciando alla maggior tutela offerta dal patrimonio dell’assicurazione. Quando la polizza è obbligatoria, dicono le Sezioni Unite, la legge dovrebbe obbligare le assicurazioni a stipulare polizze dai requisiti comuni e che garantiscano la parte debole, in questo caso, il malato.